Fossano
(26 aprile 1796)
|
Bombardement de la ville de Fossano par le général Sérurier,
26 avril 1796
Acquarello, mm 540 x 820. Parigi, Versailles e Trianon |
Il 21 aprile il generale Colli aveva dato ordine al maggiore Quaglia
di costruire un ponte di barche sulla Stura in modo da permettere di far passare
armate e artiglierie a Fossano. Le giornate del 22, 23, 24 aprile sono dedicate
a questo lavoro. Una volta che le truppe hanno attraversato il fiume, il ponte,
come ordinato, viene distrutto. Il 24 il Colli lascia la città di Fossano alla
volta di Cherasco.
Nella notte del 25 aprile 1796 i francesi, giunti sulla sponda destra della
Stura, piazzata l'artiglieria, incominciano a bombardare la città. Dalla notte
del 25 a tutto mercoledì 27 il vescovo e i primi cittadini siedono nella sala
del Consiglio Comunale per decidere sul da farsi. La popolazione è terrorizzata.
Si tenta qualche contatto con le truppe francesi almeno per chiedere la cessazione
dei bombardamenti, dal momento che la città non è né presidiata né in stato
di difesa. Uno dei presupposti per la cessazione del fuoco è il ritiro dal traghetto
di S. Albano dei Cacciatori piemontesi. Per il bene della città queste truppe
decidono di abbandonare le loro postazioni.
I francesi chiedono inoltre razioni di pane, la ricostruzione di un
ponte per entrare in città, alcuni ostaggi scelti tra le persone ragguardevoli.
Dopo parecchi momenti di tensione, finalmente il 26 aprile i francesi entrano
a Fossano. Una volta presa la cittadina, Sérruriér obbedisce a quello
che era stato uno degli ordini di Napoleone fin dai primi momenti della campagna
in Piemonte: non oltraggiare la religione dei locali. E parecchie funzioni vengono
officiate nei giorni successivi. Purtroppo l'atteggiamento corretto del generale
francese non può evitare saccheggi da parte dei suoi e di tutti coloro che approfittano
della situazione, soprattutto nelle campagne circostanti.
Il 29 aprile viene annunciato per l'indomani lo sgombro dalla città
degli ultimi 300 soldati francesi che vengono riforniti di tutto: mezzi di trasporto,
razioni per le truppe, foraggio per gli animali. Persino di due navi per trasportarli
sul fiume Stura. Napoleone ed Augereau, nel frattempo, proseguono per Carrù
e Cherasco da Mondovì.
|